Non è una gara

Per tutta la nostra vita siamo stati abituati a pensare ad ogni cosa come ad una gara. Devi essere il più bravo a scuola, devi laurearti col massimo dei voti, devi vincere negli sport, devi trovare un lavoro prestigioso, devi fare carriera. Degli effetti distruttivi di questi “devi” e di questa competizione ne parliamo abbondantemente in altri capitoli. Quello su cui ora è necessario porre attenzione è il concetto di “gara” legato all’evoluzione spirituale e, quindi, alla propria vita.
L’evoluzione spirituale non è una gara.
La vita non è una gara.
Se tu vivi la tua esistenza come se fosse una gara ti concentri e dai attenzione ed energia a cose spesso non c’entrano con la tua evoluzione e che non ti servono, e finisci con l’ignorare quelle invece che ti servirebbero.
Nessuno di noi è “migliore” o “peggiore” degli altri, non quando parliamo del nostro personale percorso. La vita è una scuola di esperienza, significa sperimentare, vivere situazioni ed emozioni, aumentare la nostra coscienza e conoscenza tramite l’esperienza diretta.
D’accordo, c’e’ sicuramente attorno a noi chi è più spiritualmente e mentalmente avanti di noi (nota: “avanti”, non “avanzato”. C’e’ una bella differenza.)
E c’e’ sicuramente attorno a noi chi è meno spiritualmente e mentalmente avanti rispetto a noi.
Ma questo non ci rende migliori o peggiori di loro. La vita e la successione di vite che il nostro spirito affronta non è una gara. Chi arriva prima non vince nulla. Chi arriva per ultimo non subisce nulla.
Esistono solo diverse strade, ognuna delle quali ha diversi tempi e modalità . Deve essere così, altrimenti l’intero sforzo che l’universo fa per conoscersi attraverso esperienze dirette non avrebbe senso. Ognuno di noi ha il diritto e il dovere di costruire la propria strada in modo differente rispetto agli altri. Pensaci: probabilmente se la tua strada è più lunga di quella del tuo vicino di casa potrebbe anche voler dire che la tua è più piena di eventi, di esperienze, di significato, e alla fine c’e’ chi potrebbe addirittura considerarla “migliore” rispetto ad una più veloce ma meno densa di signfiicato. Uno spirito di alto livello che non si è mai incarnato può sembrare potente, grande, magnifico, divino rispetto a uno spirito incatenato nella ruota delle incarnazioni… ma quale tra i due ha avuto il coraggio e la dedizione di sacrificare le proprie energie tramite un apprendimento durissimo che mette continuamente in discussione la sua identità e gli nasconde i ricordi delle sue passate esistenze? A quale dei due va concesso maggior credito per il coraggio e il lavoro svolto?
Classificare chi è migliore di altri e chi peggiore è uno sforzo inutile quando si parla di mondo spirituale. Esiste solo chi è ad un certo punto del cammino e chi ad un altro. E nessuno di noi è ad un punto “sbagliato”. Stiamo camminando. Ognuno col suo passo, ognuno verso la direzione che gli sembra giusta per se stesso. Non è una gara, ognuno di noi sta semplicemente esplorando il magnifico territorio in cui esistiamo.