Noi siamo l’universo

Presto o tardi nella vita tutti noi ci chiediamo chi siamo e cosa siamo in rapporto a ciò che ci circonda. Oggi abbiamo una conoscenza del mondo molto più vasta rispetto a quella che avevano i nostri antenati, e per questo tali domande diventano ancora più complesse.
Come spesso accade la risposta è allo stesso tempo molto semplice, e molto complessa per via delle sue implicazioni. E’ questa doppia natura ad averci sempre confuso e averci portato a sviluppare filosofie e religioni focalizzate su un aspetto o l’altro della realtà .
Sappiamo che esiste l’universo, e dentro di noi abbiamo sempre saputo che esiste Dio. Dell’universo sappiamo già molto… mentre il concetto che abbiamo di Dio è ancora – nonostante millenni di struggimenti – molto confuso.
Quasi tutte le religioni, monoteiste o politeiste, individuano una forza creatrice. Sappiamo che esiste. Lo sappiamo dentro di noi, e millenni di storia umana ci insegnano che se un tale concetto fosse errato sarebbe già caduto nel dimenticatoio. La sorgente esiste. E’ la definizione e la percezione che possiamo dare di essa ad essere confusa e incompleta, a causa delle nostre limitate capacità rispetto alla sua realtà .
Oggi abbiamo finalmente il concetto che tutto è energia. La materia, i nostri pensieri, l’universo, qualunque cosa. L’universo è energia. Noi siamo energia. La sorgente creatrice ha quindi creato tutta questa energia. Sbagliamo a considerare questa sorgente, che chiamiamo Dio, come una entità simile a noi. Possiamo facilmente capire che un qualcosa che ha creato tutto l’universo debba per forza di cose essere maggiore dell’universo stesso. Ma un altro sbaglio che spesso facciamo è quello di pensare a Dio come a qualcosa che, in qualche modo, esista esternamente all’universo. La cosa si complica ulteriormente se consideriamo le recenti teorie sugli universi multipli: se Dio ha creato il nostro universo, è probabile che abbia creato anche gli altri. E quindi dove esiste? Nel nostro o negli altri? O al di fuori di tutti questi?
Sono queste le domande che ci portano facilmente fuori strada, a causa della nostra abitudine di pensare linearmente. Gli universi multipli e le dimensioni multiple sono aspetti multidimensionali che cominciamo a intuire grazie alla meccanica quantistica, la quale non usa le stesse tre dimensioni cui siamo abituati. E’ quindi fuorviante pensare all’insieme degli universi come a delle bolle che esistano uno di fianco all’altro; è più corretto pensare ad essi come bolle sovrapposte o che esistono nello stesso momento tutte insieme. Non ci interessa andare oltre nel definire tutto questo; è sufficiente che sfruttiamo l’occasione per cercare di pensare in modo meno lineare e più multidimensionale.
Dio, la sorgente creatrice, è l’universo stesso. Nella sua concezione più ampia: è tutto ciò che esiste. Non potremo mai comprendere appieno la sua vera natura e la sua estensione, forse nemmeno quando siamo in forma spiriturale ci è possibile farlo. Tuttavia ci sono alcuni aspetti che possiamo comprendere e che ci possono dare una visione più completa della nostra realtà .
Dio non è nostro padre. Noi non siamo suoi figli. Dio in qualche modo ci ha creati, ma unicamente perché – e questo è il grande concetto in grado di focalizzare finalmente la nostra percezione in modo corretto – ognuno di noi è parte di Dio. La similitudine più semplice e più efficace è quella di pensare al nostro corpo e alle nostre cellule. Ognuno di noi è una cellula, una parte di Dio. La sorgente è composta dall’insieme di tutti gli innumerevoli spiriti come noi che esistono nell’universo. Tutti noi insieme siamo una entità superiore alla somma delle sue parti, che è Dio.
Nessuno di noi è privo di divinità . Dal re allo straccione, dal mendicante al sacerdote, tutti conteniamo una scintilla di Dio.
Ma se noi siamo Dio, perché abbiamo delle vite così piccole, così limitate? Cos’é la vita realmente?
Così come le nostre cellule non sono in grado di comprendere i nostri pensieri, noi possiamo solo intuire le motivazioni che hanno portato Dio a creare l’universo com’é ora, e a creare noi come siamo ora, ovvero spiriti che si incarnano. Tuttavia, possiamo comprendere almeno questo: il nostro incarnarci in una vita materiale, vita dopo vita, esistenza dopo esistenza, ci porta a fare esperienza. A migliorare, a diventare più consapevoli ed esperti delle emozioni, dell’interazione tra noi, delle nostre capacità , dei nostri limiti e delle nostre scelte. Da tutto questo possiamo capire che questo insieme sconfinato di anime lavora da millenni per imparare, per conoscere meglio se stesse e l’universo in cui vivono.
Dio, tramite noi e le nostre vite, sta imparando chi è. Sta imparando tutto di se stesso e dell’esistenza. Sta imparando ciò che non è in grado di sperimentare da solo: esistenze limitate, errori, sbagli, la gioia di ricevere e il dolore di perdere. Mettendo ogni cellula davanti a sfide continue, rende ognuna di esse più forte e consapevole, e questo aumenta la consapevolezza dell’organismo completo, ovvero Dio e l’universo stesso.
Noi siamo Dio. Noi siamo il mezzo tramite il quale Dio arriva a conoscere se stesso.