“Chi baratta la libertà per la sicurezza…”

“…non si merita né la libertà né la sicurezza.”
Questa, un po’ estremizzata, è una frase attribuita a Benjamin Franklin. E’ un concetto importantissimo e, purtroppo o per fortuna, divenuto tristemente attuale negli ultimi decenni.
L’essere umano, quando vive bene ed è soddisfatto nelle sue necessità di base e oltre, tende a diventare pigro, soddisfatto e… debole. Lo vediamo in tutte le occasioni storiche in cui si verifica il fenomeno della decadenza. Lo vediamo nell’atteggiamento dei popoli ricchi rispetto a quello dei popoli poveri. E’ una conseguenza sociale, pura e semplice, che serve al proprio scopo storico per il ciclico cambiamento delle società .
Sia la libertà che la sicurezza sono aspetti fondamentali nella vita di ognuno di noi. Quando sono bilanciate tra loro l’essere umano prospera. Al contrario, quando sono in contrapposizione si creano problemi sociali di enorme significato.
La sicurezza deriva direttamente dall’istinto di sopravvivenza. Più sono sicuro contro le minacce, maggiori possibilità di sopravvivenza possiedo.
La libertà impatta direttamente sulla mia vita, e mi permette di compiere scelte per definire il mio cammino.
Qual’e’ la più importante tra le due? Nel caso non sia possibile assicurarle entrambe, quale dovrebbe essere preferibile?
Se scegliamo la sicurezza, ci assicuriamo di sopravvivere. Ma senza la libertà , a cosa si riduce la nostra vita? Alla pura sopravvivenza. Ho meno possibilità di scegliere come definire il mio cammino, ho meno possibilità di effettuare quelle esperienze che sento importanti per la mia crescita personale e spirituale.
Se scegliamo la libertà , abbiamo sicuramente più vantaggi a largo respiro. Possiamo fare quel che vogliamo, siamo liberi di compiere le nostre scelte. E i pericoli che ci minacciano? Se la nostra libertà implica meno sicurezza, come soddisfiamo il nostro bisogno istintivo di sopravvivere? Che senso ha essere libero se vengo ucciso e quindi non posso comunque compiere le mie scelte?
La risposta sta nell’accorgersi di quanto siamo diventati dipendenti dal concetto di “essere protetti” dalla società in cui viviamo. Abbiamo costruito una fortezza che ci tiene al sicuro, e quindi abbiamo smesso di impegnarci noi stessi per rimanere al sicuro. Abbiamo barattato la libertà di difenderci per la sicurezza di essere difesi. Ma se qualcosa va storto nella fortezza che abbiamo costruito, non abbiamo più la libertà per poterla cambiare o sistemare. Ci siamo infilati da soli, per paura, in una trappola mortale e abbiamo perso, insieme, sia la libertà che la sicurezza.
E’ ora di ritrovare, e di pretendere, la nostra libertà . La libertà di sbagliare, di fare scelte diverse, di esporci temporaneamente a una minor sicurezza in favore della possibilità di decidere come vivere. Se siamo minacciati ma abbiamo la libertà possiamo effettuare scelte che ci portano lontano dal pericolo o che possono neutralizzarlo o indebolirlo.
Da un punto di vista spirituale la sopravvivenza è relativamente importante (grazie tante, direte voi… non avete torto perché sopravvivere fa assolutamente parte del cammino di ognuno di noi)
Senza la libertà , però, non possiamo fare nulla. Con la libertà , possiamo fare tutto. Incluso procurarci da soli, direttamente e consciamente, la nostra sicurezza.